Nabokov presentò l’opera a diversi editori, e molti di loro, se non si rifiutavano categoricamente di pubblicare l’opera, gli proposero alcune modifiche necessarie per non indispettire la stampa.
Lolita tratta un tema di certo sconveniente, sia per la stampa americana degli anni ’50, sia per i nostri giorni: un uomo si innamora di una tredicenne.
E già leggendo le prime righe risultano chiare due cose: la trama e la delicatezza con cui il rapporto morboso e illecito è delineato.
Un inizio che resta tra gli incipit immortali della letteratura:
«Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta.
«Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita».
Trama
Ma chi è Lolita? Questa «ninfetta» (geniale invenzione linguistica di Nabokov, poi degradata nell’uso triviale, quasi per vendetta contro la sua bellezza) è la più abbagliante apparizione moderna della Ninfa, uno di quegli esseri quasi immortali che furono i primi ad attirare il desiderio degli Olimpi verso la terra e a invadere la loro mente con la possessione erotica.
Perché chiunque sia «catturato dalle Ninfe», secondo i Greci, è travolto da una sottile forma di delirio, lo stesso che coglie l’indimenticabile professor Humbert Humbert per la piccola, intensamente americana Lolita.
Recensione
Leggendo Lolita si ha l’impressione che ogni singola parola sia stata posizionata di seguito all’altra con un attento esame stilistico.
Leggere Lolita è magia, respiro.
Anche le scene sessuali, perché l’autore non nega il desiderio carnale quanto l’attrazione mentale verso la sua giovane ninfetta, sono descritte senza volgarità, e la scabrosità viene fuori solo dopo righe, in cui Lolita si lamenta della virilità di Humbert.
E il nostro Humbert, dapprima fascinoso uomo di mezz’età, diviene sempre più privo di protezioni e appare per quello che è: un uomo patetico, che non ha mai dimenticato il suo primo amore giovanile e che non si rende conto dell’infelicità della giovane amante.
Humbert si accorge che Lolita tenta di mettersi da parte un piccolo gruzzoletto, soldi estorti per piaceri sessuali, con l’intento di fuggire, ma non coglie il malessere che spinge a tale gesto.
La cerca, fuggita dalle grinfie del suo amante, e la ritrova, finendo faccia a faccia con l’impossibilità di usare leve per riportarla a sé.
Un amore tragico, patetico e ossessivo.
Un caposaldo della letteratura.
La nostra valutazione
♥♥♥♥♥♥
Autore: Vladimir Nabokov
Editore: Vari
Costo: vari
Pagine: 370 circa.