Siamo oggi con Natasha, autrice di Fili Sottili.
Ciao, e grazie per essere qui!
Partiamo subito con qualche domanda sul tuo libro, poiché di un’infinità di fili (idee, pensieri, certezze) di cui la nostra mente è composta è davvero interessante. Cosa vuole comunicare il tuo scritto? Qual è il messaggio dietro la storia?
Come spiego nell’introduzione, il titolo racchiude buona parte del significato del libro: la nostra mente è composta da fili sottili che si possono rompere facilmente, e che con altrettanta facilità possono essere sostituiti e ricostituiti; questo la rende al tempo stesso fragile e forte, capace di adattarsi alle situazioni più disparate, ma anche capace di creare degli inganni per sopperire alle varie difficoltà.
Non esiste verità assoluta, non esiste un piano predefinito: le scelte che compiamo hanno conseguenze spesso irreversibili.
Cosa hai pensato quando ti hanno comunicato che il tuo libro sarebbe stato pubblicato? Ricordi la prima emozione?
Da una parte ho provato una grande euforia, dall’altra una strana sensazione: scrivere è un po’ come mettersi a nudo, fare entrare gli altri dentro al proprio mondo interiore…
Sono d’accordo. Gli scrittori senz’altro aprono uno spiraglio sulla propria interiorità e sul proprio modo di essere.
Ma, quindi, detto ciò, chi è Natasha nella vita di tutti i giorni?
Una ragazza normale, che non ha ancora trovato la sua strada e non ha ancora smesso di cercarla…
E tra tante sei approdata alla stesura di Fili Sottili. In che modo? Come e quando hai deciso di intraprendere questa strada?
Ricordo che alle elementari scrivevo temi lunghissimi, spesso andavo fuori tema perché mi perdevo in descrizioni inutili e interminabili… ma, al di là dei compiti scolastici, raramente mi sono dedicata alla scrittura, a cui ho sempre preferito la lettura. Poi, circa sette anni fa, ho provato a dare voce ai miei pensieri e, tra alti e bassi, non ho più smesso.
Quando scrivi, cosa è necessario per te?
Ho bisogno del silenzio: niente musica, nessuna persona vicino a distrarmi. Per questo il momento migliore è sempre la sera tardi.
Grazie Natasha, l’intervista è finita. E’ stato un piacere conoscerti e averti come ospite!
Grazie mille!
A presto, con altri progetti.