Quando ho deciso di leggere La leggenda di Sleepy Hollow del famoso Washington Irving mi aspettavo un racconto horror o quanto meno tenebroso e dedito allo spavento.
Sarà colpa degli anni di formazione su film e telefilm che ci hanno mostrato senza sosta una storia macabra e cupa.
Mi ricordo che avevo circa dieci anni, o qualcosa di più, quando vidi per la prima volta il film Sleepy Hollow con Johnny Deep, allora giovanissimo, e la bellissima Christina Ricci. ↓
Ero in vacanza, e mio padre lo stava guardando in tv. Io da grande fifona non ebbi il coraggio di sedermi accanto a lui, anche perché temevo che mio padre mi rispedisse a letto, così sbirciai tutto il tempo da dietro la porta.
Credo sia stato uno dei primi incontri con questo genere che ora tanto apprezzo.
Per non tirarla per le lunghe, insomma, per me quando si parlava di Sleepy Hollow si parlava di sangue e follia omicida.
Tutto riconfermato diversi anni dopo dal telefilm tanto acclamato su Sky! ↓
Al di là di se queste pellicole possano piacere o meno, non ditemi che voi non associate un’idea di questo tipo alla storia del Cavaliere senza testa!
Se così è, ho brutte notizie!
E sì, perché la storia originale non ha proprio nulla di tutto ciò.
Leggendo leggendo, aspettavo con ansia il momento cruciale in cui sarei stramazzata a terra terrorizzata. Momento che non è mai arrivato.
Irving scrivendo il suo racconto ha presentato un luogo idilliaco, fuori dal tempo e dal progresso che egli stesso viveva al suo tempo nelle grandi città.
Un luogo protetto in cui contadini e paesanotti continuano una vita semplice basata sulle loro convinzioni e sui loro costumi immutabili e intatti.
Ichabod Crane, maestro di scuola del paese, finisce vittima delle superstizioni dei compaesani e degli scherzi di un ragazzo detto Brom Bones con cui concorre per il cuore di Miss Katrina.
Il messaggio dello scrittore è molto diverso da quello che pensavo: le paure sono tutte nella nostra mente, non appartengono al mondo al di fuori di noi stessi.
In effetti, che sia la paura dei fantasmi, del mostro sotto il letto, del diverso, o di qualunque altra vi venga in mente, questa nasce dentro di noi e da lì si nutre.
Un racconto che seppur breve offre non solo un grande esempio di stile, ma anche una lettura umoristica e modernista.
Cosa mi è piaciuto
La cosa che più adoro è il linguaggio forbito.
Irving rende perfettamente l’idea di come noi oggi non conosciamo la bellezza della nostra lingua, che maneggiata da grandi maestri diviene una vera e propria forma d’arte.
Autore: Washington Irving
Editore: Io ho una traduzione di Paola D’Accardi (una delle poche traduzioni che ho apprezzato)
Prezzo: Io sono riuscita a trovarlo gratuito su amazon
Pagine: 44 p.
Bellissimo il film di Tim Burton! 😉
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Io adoro Tim Burton!
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Anche io!
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