Alice nel paese delle meraviglie sicuramente non è un libro per ragazzi!
Decisi di leggere questo testo, onestamente, dopo aver visto il primo film uscito ormai da un paio di anni.
Mentre leggevo, però, qualcosa non mi convinceva appieno.
Sembrava essere più bello il film che il libro (il che, in base alla mia esperienza, non è proprio ciò che accade normalmente).
Dopo questa delusione, abbandonai il libro a sé, senza neanche finirlo.
Quando mi convinsi che non potevo darla per vinta a un film in modo così spudorato, acquistai la copia del libro in lingua originale.
Meraviglia! La magia tornò a galla!
L’irrealismo e il surrealismo si fusero insieme generando qualcosa che non saprei definire.
Alice
Lei è ingenua e perspicace al tempo stesso.
Si lascia trasportare da ciò che le capita (crescendo e rimpicciolendo ben 12 volte!), mai dandosi per vinta o sopraffatta da quello che vive e in cui viene volta per volta coinvolta.
Alice del libro si comporta nelle diverse circostanze come se tutto fosse ovvio!
Anche se le raffigurazioni del libro prima e del film poi la vogliono bionda, pochi sanno che la vera Alice, quella a cui Carroll si ispirò, era mora, e si chiamava Alice Liddell! ↓
I personaggi più matti
Ovviamente, come tutti, i miei preferiti sono lo Stregatto, il Cappellaio matto, e in misura minore, il Brucaliffo.
Emblemi tutti della leggerezza, vivono la loro esistenza senza preoccupazioni e hanno come unico scopo un’esistenza priva di preoccupazioni.
Lo Stregatto è al di là ciò che accade a Wonderland, appare ad Alice sorridente e sostiene conversazioni tanto assurde quanto illuminanti e profonde.
Il Cappellaio Matto è intrappolato in un circolo temporale in cui sono sempre le sei, per cui è sempre l’ora del te! L’unica soluzione è alzarsi e cambiare posto!
Il Brucaliffo, invece, a mio avviso, oscilla tra la saggezza e la follia. E’ un personaggio ibrido, in tutto e per tutto, data anche la sua natura di animale soggetto a metamorfosi.
Per concludere, la Regina e il Bianconiglio!
La prima è ossessionata dalla sua testa e dall’avere ogni cosa sotto controllo. La adoro!
L’altro è emblema della frase “è tardi!”, tanto da essere uno dei personaggi più noti, dopo lo Stregatto. E’ anche colui che conduce la piccola Alice nel Paese delle meraviglie, incitandola a seguirlo dopo averla scambiata per Marianna, la sua governante.
Leggere questo libro è un po’ l’equivalente di tornare indietro nel tempo, e rivivere alcune scene già note, scoprendone altre sotto una luce nuova.
Sono convinta che rileggere da adulti ciò che da bambini ci ha resi entusiasti e felici faccia sempre bene, soprattutto quando parliamo di testi senza tempo come questo.
Autore: Lewis Carroll
Editore: Io ho la BUR, ma uno qualunque visto l’immortalità del testo.
Pagine: 142 p.
Salve Elvira, mi sono avvicinata ad Alice nel Paese delle Meraviglie durante il liceo; da piccola il cartone Disney non mi aveva particolarmente entusiasmato ma leggere il libro è stato un altro paio di maniche. Secondo me questo romanzo è una metafora di un viaggio nell’esperienza di ciò che è sconosciuto, un bildungsroman attraverso cui la protagonista sperimenta la “trasgressione”, l’ignoto, il diverso e l’insolito. Penso che lo rileggerò volentieri quest’estate!
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Ciao Giuliana, mi trovi perfettamente concorde! E sono anche convinta che alcune scene, come l’incontro con il Brucaliffo, o assaggiare “dolcetti” un po’ insoliti che procurano effetti strani, facciano parte del percorso che dici, e che difficilmente un bambino potrebbe comprendere davvero.
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