Come chiaramente si può intuire dal titolo, questo libro racconta una storia che ha a che fare con i sentimenti e le emozioni in generale, soprattutto l’amore e la passione.
La protagonista, attraverso la quale viviamo la storia, è Aponi. Ragazza complicata ed introversa a causa di un’infanzia distaccata dai genitori e una vita monotona e infelice.
Compirà non solo un viaggio che stravolgerà il suo modo di vivere e di vedere il mondo, ma che soprattutto le permetterà di allontanarsi dal suo passato e le darà la forza di accettare ciò che la renderà felice.
Il libro inizia con il risveglio di lei in una capanna presso il villaggio dei Kaluli, in Papua Nuova Guinea.
Pur non comprendendo cosa le sia successo e perché si trovi lì, la ragazza sembra adattarsi velocemente alla vita nel villaggio e ad affezionarsi alle persone che conosce, in particolar modo a Nene, un bambino che da subito mostrerà quanto lei gli stia simpatica.
Dopo poco tempo dal suo arrivo conoscerà, o meglio si scontrerà, con Obei.
Obei si presenta come un “selvaggio” in piena regola: veste una semplice copertura per nascondere le parti intime, e il suo atteggiamento è selvaggio fin nel midollo!
Da subito i due si guerreggeranno con un impeto tale, da far diventare quell’atteggiamento ostile in vera e propria passione.
Lui affronterà questo sentimento con brutalità mista a irritabilità, mostrandosi talmente di rado coinvolto sentimentalmente, e con gesti piccoli colti da lei, che Aponi dubiterà fino all’ultima pagina sia innamorato.
Lei, invece, lo temerà dal primo momento, vedendo in lui un nemico e un violento. Le cose cambieranno quando l’attrazione di Obei nei confronti di Aponi esploderà, e lei si scoprirà a sua volta trasportata da sensazione che non aveva mai provato.
Cosa mi è piaciuto
Ho apprezzato davvero molto il modo in cui la scrittrice, per me davvero molto abile, racconta di questo popolo, delle loro canzoni, che sembra quasi di udire, e del loro legame con gli uccelli.
Con poche parole è riuscita a disegnare nella mia mente ogni singolo dettaglio dei personaggi del libro.
Ovviamente, il trasporto che fa vivere ai due protagonisti è mozzafiato!
Quando ho finito la lettura ero davvero dispiaciuta non fosse durata di più.
Cosa non mi è piaciuto
L’unica cosa che non ho apprezzato molto è stata la figura di Flynn, il poliziotto che nel momento in cui Aponi scompare, trasportata nel villaggio Kaluli, nasconde la sua esistenza al mondo.
Mi ha dato l’idea di meschino e un po’ viscido.
Insomma, la situazione è terribile per la povera Aponi, che anche se alla fine perdona tutti, io un ceffone lo avrei comunque tirato sia ad Obei che a Flynn.
E’ come se la sua reazione fosse troppo tranquilla di fronte ad una situazione che aveva tanto del sequestro di persona.
In conclusione, il libro è stato fantastico, anzi i miei complimenti alla scrittrice!
Sicuramente lo consiglio!
Autrice: Micol Manzo
Pagine: 199 p.